Israele, via al Watec 2017: droni e pannelli solari sfidano la siccità
by Gianluca Perino
Sempre meno piogge. E un fabbisogno di acqua che cresce costantemente, coinvolgendo aree della terra che prima erano al sicuro. La sfida alla siccità parte da Tel Aviv, dove si sono dati appuntamento per il Watec Israel 2017scienziati, esperti del settore, aziende e politici. Sul tavolo i temi più urgenti: la necessità di incrementare la desalinizzazione, il riciclo delle acque reflue, la difesa dell’ambiente e l’applicazione delle nuove tecnologie allo sfruttamento e alla condivisione di questo bene primario. Con un occhio di riguardo alle realtà più depresse.
I NUMERI
Secondo un recente studio dell’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) sarebbero infatti oltre settecento milioni le persone che non hanno accesso a fonti di acqua potabile, e di questi oltre la metà vive in Africa. Se poi si parla di acqua sicura, subito disponibile a casa, i numeri diventano ancora più grandi: nel mondo (rapporto Oms-Unicef 2017) tre persone su 10, ovvero 2,1 miliardi, sono di fatto tagliati fuori.
L’obiettivo quindi è duplice: portare l’acqua dove non c’è ed utilizzare meglio, anche riciclandola, quella che transita nelle zone con meno problemi. Ma per farlo, secondo quanto diranno oggi e domani a Tel Aviv molti degli esperti che prenderanno parte al Watec, la parola chiave è una: le nuove tecnologie. Una strada già intrapresa e che può contare su esperienze fatte un po’ in tutto il mondo. Dai pannelli solari che “puliscono” l’acqua in Messico ai progetti israeliani in India e Vietnam (fogli di plastica per condensare l’acqua dall’aria calda), fino alle esperienze italiane con sistemi di sensori al suolo per rilevare lo stress idrico della terra e l’irrigazione con i droni.
Read more about how Israel beat the drought:
https://www.timesofisrael.com/how-israel-beat-the-drought/
https://otecorporation.com/2015/08/02/new-tech-innovation-promises-to-beat-the-drought-with-bubbles/
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More and more rains. It is a constant need of water, involving areas of land that were previously safe. The challenge to beat the drought starts in Tel Aviv, where Watec Israel 2017 scientists, sector experts, companies and politicians will meet today. On the table are the most urgent issues: the need to increase desalination, waste water recycling, environmental protection and the application of new technologies to the exploitation . With an eye to the most depressed reality:
THE NUMBERS
According to a recent study by the WHO (World Health Organization), more than 700,000 people would have access to potable water sources, of which more than half live in Africa. If we talk about safe water, available immediately at home, the numbers are even bigger: in the world (Oms-Unicef 2017 report) three people out of 10, or 2.1 billion, are actually cut off.
The goal is therefore twofold: bring water where there is no and use it better, even recycled, the one that passes in areas with fewer problems. But to do so, according to what Tel Aviv says today and tomorrow many of the experts who will take part in Watec, the key word is one: the new technologies. A road that has already begun and can rely on experiences around the world. From solar panels that “clean” water in Mexico to Israeli projects in India and Vietnam (plastic sheets to condense hot water), to the Italian experience with soil sensor systems to detect the water stress of land and irrigation with drones.
Source: https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/israele_parte_il_watec_2017-3233247.html